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Arte Design About
1999




Jacques Toussaint disegna le sue linee dentro i confini di uno spazio già dato. Un intreccio leggero ma denso di rigore compositivo che genera dall’uso replicato della figura perfetta del quadrato. Sono linee e piani, verticali orizzontali obliqui, moltiplicati da un gioco di superfici specchianti che, riflettendo e rifrangendo, attirano nella invisibile trama di sottofondo anche la presenza della luce naturale e di quella artificiale del neon colorato di blu. Connessioni, legami, contatti, affinità, riscontri. Dentro un disegno complessivo di grande abilità formale Toussaint dissemina un alfabeto di segni fedeli alla stessa logica compositiva e rivelatore di dimensioni mentali oltre che fisiche, che emerge dai suoi oggetti funzionali di stampo minimalista - gli specchi diamantati, gli angolari metallici, i cubi aperti, le diagonali di luce al neon, le mensole in massello di legno, le tele serigrafate - come elementi che misurano lo spazio. Dentro i vincoli di una costruzione razionale vive la libertà del segno, che nella naturale tensione insita nella linea retta trova la forma più concisa nella infinita possibilità di movimento.

Floriana Donati
in “Jacques Toussaint. Ritratti”

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